PROGETTO MODELLI MATEMATICI APPLICATI ALLE SCOMMESSE

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    Per questo tipo di modelli matematici c'è bisogno di un esperto in scienze dell'informazione che abbia le capacità matematiche (statistica e probabilità) e informatiche per la compilazione di un programma, anche se probabilmente mathlab potrebbe essere sufficiente. Inoltre c'è bisogno di una notevole quantità di dati per verificare i modelli ed è sempre più difficile reperirli con semplici query web, forse è possibile con parsing html e in questo forum c'è una persona capace di farlo, ma non credo che abbia voglia di farlo perchè dopo aver messo tanti metodi in excel mi sembra che sia tornato ai santi vecchi dell'intuito. Personalmente non ho nè capacità matematiche nè capacità informatiche, ma, ad intuito, credo questa sia la strada giusta. Al momento sto leggendo questa tesi di laurea http://tesi.cab.unipd.it/21371/1/Taddeo_Mauro.pdf, essendo in italiano almeno la parte della lettura è più semplice, mentre le formule rimangono per me uno scoglio.
    Spero vivamente che questa discussione non venga abbandonata.
     
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    Questo è già un bel passo avanti .... lasciatemi il tempo, un paio di serate prossime, che lo leggo, poi lo commento qui di seguito.
    Vediamo un po' cosa si può capire per ricavarne un qualcosa ....
     
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  3. (f)figata
     
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    QUOTE (Rick71 @ 21/2/2014, 16:41) 
    boh!!! .. per me il betting e' molto piu' semplice di quanto 1 immagini :D ... da quando vado a sensazioni ne prendo di piu' :D

    io sono d accordo con te al 100%
    ho anche una mia teoria sui ricercatori di metodi per me cercano un alibi cosi se si sbaglia la colpa e del sistema :D :lol:
    puo darsi che mi sbagli ....... tanti saluti
     
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    il problema di tutti questi modelli alla fin fine non sono le formule secondo me ma la reperibilità dei dati. quando si comincia a parlare di dati per ogni giocatore, parsing html o meno la vedo veramente dura popolare un db. non per niente le grandi società che trafficano con dati e statistiche, opta su tutte, si fanno pagare care....
     
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    Se vuoi con la matematica ti posso dare una mano io... Mi sto laureando in ingegneria e dopo Analisi Matematica 3 credo di saperla qualcosa! lol Però mi devi spiegare alcune cose scritte nel post iniziale.. Se mi spieghi come unisci tutto i modelli, io posso provare ad un unirli in un modella matematico unico..!

    Comunque, per chi dice che è meglio andare a sentimento, sappiate che la natura in cui viviamo è più matematica di quanto pensiate.. anzi è solo matematica, e il bet, in quanto parte di essa, rientra in determinati schemi statistici propri della matematica... motivo per il quale questo metodo potrebbe andare più che bene!
     
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    Ho visto cose nel betting che voi non potete nemmeno immaginare....

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    CITAZIONE (cianetto13 @ 22/2/2014, 21:36) 
    il problema di tutti questi modelli alla fin fine non sono le formule secondo me ma la reperibilità dei dati. quando si comincia a parlare di dati per ogni giocatore, parsing html o meno la vedo veramente dura popolare un db. non per niente le grandi società che trafficano con dati e statistiche, opta su tutte, si fanno pagare care....

    ma se riunissimo un gruppo di noi che volesse dividere la spesa diventerebbe possibile.....
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    CITAZIONE (bonzo1971 @ 23/2/2014, 22:10) 
    CITAZIONE (cianetto13 @ 22/2/2014, 21:36) 
    il problema di tutti questi modelli alla fin fine non sono le formule secondo me ma la reperibilità dei dati. quando si comincia a parlare di dati per ogni giocatore, parsing html o meno la vedo veramente dura popolare un db. non per niente le grandi società che trafficano con dati e statistiche, opta su tutte, si fanno pagare care....

    ma se riunissimo un gruppo di noi che volesse dividere la spesa diventerebbe possibile.....

    E' l'ultimo problema, e secondo me, anche molto relativo.
    Le banche dati servono solo per i test, ma non di certo per dare modellazione all'algoritmo che genera il prono.

    Sto leggendo la tesi ..... ci aggiorniamo presto.
     
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    CITAZIONE (Stratos58 @ 24/2/2014, 00:20) 
    CITAZIONE (bonzo1971 @ 23/2/2014, 22:10) 
    ma se riunissimo un gruppo di noi che volesse dividere la spesa diventerebbe possibile.....

    E' l'ultimo problema, e secondo me, anche molto relativo.
    Le banche dati servono solo per i test, ma non di certo per dare modellazione all'algoritmo che genera il prono.

    Sto leggendo la tesi ..... ci aggiorniamo presto.

    se riuscissimo ad applicare il modello di Weisbull in excel sarebbe na bomba se ho inteso bene leggendo per le mie ridotte conoscenze matematiche di alto livello...
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    hai qualche link alla teoria bonzo?
    io avevo studiacchiato varie teorie, la più recente e valida sembrava essere basata su una distribuzione di poisson multivariata, purtroppo non riesco a rimediare il pdf dello studio (ovviamente quando ti serve assolutamente qualcosa la trovi solo a pagamento)
     
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    Ho visto cose nel betting che voi non potete nemmeno immaginare....

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    l'ho letta dal file pdf indicato prima.
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    Mi sono letto la tesi ..... nulla da dire dal punto di vista statistico probabilistico, però non nascondo che questo tipo di approccio, secondo me, non porta alla determinazione di un preciso pronostico in un punto di "espansione del campione", ovvero quello del turno che verrà.

    La tesi riferisce alla distribuzione di probabilità per determinati campioni presi tra i campionati di mezzo mondo, che dall'esame di 4 diversi metodi ricava diverse restituzioni "prossime" alle distribuzioni di probabilità in un campione "mobile" per i nuovi risultati che verranno.

    In sostanza, se prendiamo una qualsiasi delle distribuzioni, saremo in grado di riprodurla pressoché uguale, ma mai e poi mai restituirà un pronostico, semmai restituirà una percentuale di probabilità in funzione delle squadre che si affrontano, che poi ..... non sono altro che le quote dei bookmakers !

    Quindi, a mio avviso, siamo totalmente sulla strada sbagliata, o quantomeno, illusoria.

    Edited by Stratos58 - 24/2/2014, 21:27
     
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    CITAZIONE (Stratos58 @ 24/2/2014, 20:31)
    Mi sono letto la tesi ..... nulla da dire dal punto di vista statistico probabilistico, però non nascondo che questo tipo di approccio, secondo me, non porta da nessuna parte ai fini della determinazione di un preciso pronostico in un determinato punto di "espansione del campione", ovvero quello del turno che verrà.

    La tesi riferisce alla distribuzione di probabilità per determinati campioni, che dall'esame di 4 diversi metodi ne ricava diverse restituzioni "prossime" alle distribuzioni di probabilità in un campione "mobile" per i nuovi risultati che verranno.

    In sostanza, se prendiamo una delle distribuzioni, saremo in grado di riprodurle pressoché uguali, ma mai e poi mai restituirà un pronostico, semmai restituirà una percentuale di probabilità, che poi ..... non sono altro che le quote dei bookmakers !

    Quindi, a mio avviso, siamo totalmente sulla strada sbagliata, o quantomeno, illusoria.

    ma secondo me le quote sono già espressione di calcoli e di coeficienti di ponderazione studiati per bene da potenti algoritmi! Per me si tratta solo di interpretare le quote e le proprie variazioni con logica e in affiancamento a qualche altro valido strumento...su questo ci sto lavorando!
     
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  13. leonardodr
     
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    Io sono dell'idea che la matematica può aiutare ma per fare il salto di qualità serve qualcosa in più.
     
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    Ho finito di leggere la tesi e sono d'accordo con Stratos che non è utile ai fini di un pronostico, ma da dire che "questa tesi" non è utile a dire che la strada è sbagliata ce ne corre. Credo che la matematica sia l'unica strada percorribile per avere un vantaggio sulle quote date dai books, peccato che sia una strada tutta in salita. Percorribile da noi comuni mortali, le altre strade possibili potrebbero essere stare attaccati tutti i giorni a più monitor per guardare il maggior numero di partite e diventare noi stessi dei quotisti, oppure conoscere gli "intrallazzi" che fanno i books e capire dalle quote quale sarà il risultato, ma ho l'impressione che queste alternative siano ancora più difficili della matematica. Il pronostico a sensazione non è altro che un algoritmo elaborato dalla nostra mente del quale non riusciamo a cogliere tutti i dettagli altrimenti potrebbe essere formulato in termini matematici. La penso come Jung, l'intuito non è altro che un processo dell'inconscio con il quale la mente percepisce modelli della realtà nascosti dietro ai fatti, che nel nostro caso è il valore delle squadre derivato da vari fattori (forza attacco/difesa, assenze, casa/fuori, etc.).Il pronostico non è altro che una previsione per il futuro, la matematica può solo aggiungere (e non è poco) con che probabilità quella previsione si può avverare. Le quote di apertura dei books non rispecchiano fino in fondo la reale probabilità dell'evento, ma vengono presi anche altri fattori psicologici: in fondo i books per guadagnare devono trarre in inganno gli scommettitori, quindi il loro calcolo delle quote non è basato solo sulla reale forza delle due squadre ma anche su quanti scommetteranno su una squadra solo, per esempio, perchè è conosciuta o perchè si trova messa meglio in classifica. I books devono tener conto dei vari tipi di scommettitori, da quelli assidui e da quelli della domenica, per cui le quote le calcola per avere un maggior profitto in base all'evento e agli scommettitori.
    Dopo questa "pappardella" passo a leggere il primo pdf consigliato da oldirty ed essendo scritto in inglese mi ci vorrà un pò più di tempo, ma posso fare un pronostico: anche questo pdf non porterà alla determinazione di un preciso pronostico. Sono convinto che nessun testo, di matematica o di scommesse, possa contenere il metodo per pronosticare, ma che possa solo dare le basi per sviluppare un metodo "nostro".
    Scusate la lungaggine.
     
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    Che non ci dia un prono, siamo d'accordo, che la "tesi sia sbagliata" mi sembra di non aver mai detto nulla di simile, perché al contrario dimostra la capacità di misurare con precisione la probabilità dell'evento, la sua distribuzione normale in un determinato campione e la sua ripetitività nel tempo.

    Resto comunque dell'avviso che per la formazione di un algoritmo che ci dia un pronostico vincente, questa sia la strada sbagliata perché è quanto utilizzano i bookmakers per formare la quota che poi loro vendono al giocatore. E non è una sottigliezza linguistica, ma bensì la capacità di comprendere che questa funzione si fa carico di far giocare l'avversario alle proprie condizioni, e che condizioni, che generano grande profitto per chi la vende.

    Inoltre credo che le quote subiscano, salvo rare eccezioni e per particolari motivazioni, solamente variazioni di valore positivo e/o negativo dovute ai flussi del denaro, come prezzo che va formandosi tra la domanda e l'offerta come in un normale mercato, e dei conseguenti riposizionamenti dei bookmakers, che normalmente tradano sui mercati live. Solo in particolari ed eccezionali casi si potrà modificare quella quota per altre ragioni, ma proprio perché sarà funzione di successiva compravendita alle nuove condizioni maturate ( malattia improvvisa di un giocatore importante, squalifiche non preventivate, intermezzo di coppe etc etc ) venute a conoscenza del mercato stesso in tempo successivo alla formazione della quota di apertura.

    In sostanza, penso ed immagino che si possa determinare un algoritmo che determini con altrettanta precisione non la distribuzione ma la VARIABILITA' della funzione di distribuzione, ovvero determinare quel prono che restituisca il risultato in funzione delle avversarie incontrate, delle condizioni di forma, degli impegni di contemporaneità dei tornei e di molto altro .....
     
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70 replies since 21/2/2014, 14:52   9356 views
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